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Abbiamo visto in un altro progetto come creare un file di risorse contenente testi ed immagini da compilare assieme al resto di un programma. Vedremo in questo articolo invece come estrarre le icone da un file già compilato, ad esempio un eseguibile oppure una DLL.
Per eseguire quest'operazione svilupperemo un semplicissimo progetto con un unico form che utilizza tre funzioni API complementari: la prima è ExtractIconEx che si occuperà di estrarre una o più icone da un file; la seconda è DrawIconEx che consente di disegnare - riprodurre - un'icona sopra un Device Context; l'ultima funzione è DestroyIcon che deallocherà la memoria utilizzata dall'icona estratta e da rappresentare. Passiamo direttamente allo sviluppo del form che costituisce l'interfaccia utente del nostro progetto: Il form si compone di cinque semplici controlli più due menu, non obbligatori ma utilizzati per pura comodità. La parte superiore della superficie del form è occupata da tre controlli: un DriveListBoxdi nome drvDrive, un DirListBoxdi nome dirCartelle ed un FileListBoxdi nome filFiles. Naturalmente i tre controlli sono sincronizzati per indicare rispettivamente un'unità disco, la struttura di cartelle ed i corrispondenti files contenuti nella cartella attuale. Nella parte inferiore del form sono presenti una barra di scorrimento orizzontale di nome hsbIcona ed una PictureBox di nome picIcone. La barra dei menu invece conterrà due semplici menu costruiti con l'Editor di Menu posto sulla barra degli strumenti standard. Il menu File di nome mnuFile conterrà al suo interno una voce di nome mnuFile_Chiudi con il testo Chiudi (anzi &Chiudi). Il menu Icone invece prende il nome di mnuIcone e contiene due voci di menu: Indietro ed Avanti, entrambi associati al nome mnuIcone_Sposta ma differenziati per il loro indice. Ad entrambe le voci è associato un tasti scorciatoia: F1 per Indietro ed F2 per Avanti. I due menu in realtà non sono obbligatori nello sviluppo della nostra applicazioncina ma sono utilizzati per semplificare la visualizzazione delle icone estratte consentendo l'uso di tasti scorciatoia. Il codice si presenta altrettanto semplice:
La costante DI_NORMAL alla riga 3 si compone della somma delle altre due costanti API dichiarate in precedenza. La prima di queste costanti (DI_MASK) indica, nel'operazione di disegno dell'icona, di riprodurre la sola maschera che produrrà quindi la trasparenza dell'icona stessa. La seconda costante (DI_IMAGE) indica di riprodurre l'immagine vera e propria. Pertanto la somma delle due costanti (DI_NORMAL) indica la riproduzione dell'icona comprensiva di immagine e maschera di trasparenza. Alla riga 7 è dichiarata la funzione API ExtractIconEx che, partendo dal nome del file specificato nell'argomento lpszFile restituisce il numero di icone contenute nello stesso oppure restituisce una coppia di icone (grande e piccola) contenute all'interno del file. Il differente comportamento è regolato dall'argomento nIconIndex: nel caso esso sia -1, la funzione restituirà il numero di icone presenti nel file; per tutti gli altri valori maggiori o uguali a 0 sarà restituità l'icona corrispondente all'indice scelto. La funzione DrawIconEx dichiarata alla riga 8 disegna l'icona specificata nell'argomento hIcon sul Device Context indicato da hdc, alle coordinate e grandezze indicate. Utilizza le costanti API viste in precedenza per determinare se disegnare la sola immagine, la sola maschera oppure la combinazione di entrambe. L'ultima funzione API dichiarata alla riga 9 è DestroyIcon che consente di deallocare la memoria dall'icona caricata e liberare l'handle ad essa assegnato. Definiamo una nuova funzione che si rivela molto utile in svariate situazioni in cui si devono maneggiare percorsi di files o cartelle. Il suo nome è LastBSlash, ad indicare Last Back Slask ovvero Ultima barra rovesciata.
La funzione consente di aggiungere o rimuovere l'ultima barra rovesciata
( \ ) al percorso Path indicato, in base al valore
dell'argomento Slash. Se viene richiesta l'aggiunta della
barra rovesciata (Slash impostato su True) verrà
verificato che quel percorso non termini già con una barra del
genere ed in tal caso verrà aggiunta con una semplice concatenazione
mostrata alla riga 12.
La funzione risulta utile quando si maneggiano nomi di cartelle per le quali è necessario avere o meno la barra rovesciata finale. L'esempio più comune è quello di concatenare il nome di una cartella al nome di un file per ottenere qundi il percorso completo del suddetto file. In tal situazione il nome della cartella deve necessariamente terminare con una barra rovesciata. Potrebbe sembrare scontato che basti concatenare una barra rovesciata ed il nome del file al nome della cartella ma non è sempre così. Difatti se il nome della cartella termina già con una barra rovesciata si verificherà un errore in quanto il nome della cartella conterrà due barre rovesciate. Ad esempio: Cartella = "C:\MiaCartella" Produrrà il risultato voluto, ovvero Percorso
= "C:\MiaCartella\documento.txt"... Cartella = "C:\" Produrrà invece un percorso errato, corrispondente
a "C:\\documento.txt" Percorso = LastBSlash(Cartella, True) & File La barra rovesciata al termine della stringa Cartella sarà comunque presente e potrà essere concatenata al nome del file che segue. Seguono quindi le tre funzioni che regolano l'evento Click sopra i controlli di tipo DriveListBox, DirListBox e FileListBox. I tre controlli infatti dovranno essere sincronizzati tra loro poiché se l'utente decide di utilizzare un'unità disco differente, la struttura delle cartelle dovrà rispecchiare la nuova unità disco selezionata e lo stesso dovrà fare l'elenco con i files.
La prima routine gestirà il comportamento dell'evento Click sul controllo drvDrive per la scelta di un'unità disco. In questa routine è fondamentale non sottovalutare il caso che l'utente scelga, anche involontariamente, un'unità disco non pronta ovvero che non possa essere letta perché non disponibile o più semplicemente perché non è presente un disco in tale unità. Un errore comunissimo è quello di lasciare che l'utente scelga l'unità a dischetti A: ma non vi sia alcun disco all'interno del drive da leggere. Se tale situazione non viene gestita correttamente il programma termina con un errore. Alla riga 18 è dichiarata la variabile strOldPath che andrà a contenere il percorso attuale indicato dalla proprietà Path dell'elenco dei files (riga 19). Infatti in caso di un errore, quale un disco non pronto, verrà ripristinato il percorso precedente. Alla riga 20 è aggiunta un'istruzione di gestione di errori; il verificarsi di uno di questi comporterà il salto all'istruzione successiva. Con questa minima gestione possiamo quindi modificare il percorso del controllo dirCartelle per uniformarlo all'unità disco scelta nel controllo drvDrive. Non sarà necessario modificare il percorso del controllo filFiles poiché di questo si occuperà la corrispondente routine di gestione dell'evento Click del controllo dirCartelle. Pertanto, sia che si verifichi un errore nella scelta dell'unità disco, sia che non si verifichi, il flusso del programma arriverà alla riga 22 nella quale esiste un controllo del codice di errore generato. Nel caso non fosse stato generato alcun errore, il codice corrisponderà a 0 e le righe 23-25 non verranno eseguite. In caso contrario sarà innanzituto cancellato quell'errore (riga 23) per non propagarlo ad altre routine e poi verranno ripristinati i percorsi precedenti dei controlli drvDrive e dirCartelle, salvati nella variabile strOldPath.
La sincronizzazione del controlli dirCartelle e filFiles si presenta molto più semplice. A differenza del controllo drvDrive, non sarà possibile scegliere un percorso inaccessibile (quei salvo rari casi di malfunzionamento dell'unità disco o sistemi di protezione contro l'accesso non autorizzato, ma non ci occuperemo di questi casi). Ci basterà pertanto impostare il percorso del controllo filFiles al percorso del controllo dirCartelle, in seguito al quale sarà aggiornato automaticamente l'elenco dei files. Questa procedura scatta automaticamente anche quando è modificata l'unità disco, poiché abbiamo visto che la routine precedente a questa modifica anche il percorso del controllo dirCartelle, in seguito alla quale (riga 25) scatterà l'aggiornamento del controllo filFiles.
Nel momento in cui l'utente seleziona un elemento dal controllo filFiles il file dovrà essere analizzato per verificare se contiene al suo interno una o più icone al suo interno. L'operazione è eseguita alla riga 36 utilizzando la funzione ExtractIconEx fornendo ad essa il nome del file da cui estrarre le icone e specificando il valore -1 come argomento nIconIndex. La funzione restituirà il numero di icone presenti nel file che sarà impostato nella proprietà Max del controllo hsbIcona, disabilitato alla riga 34.
Se è presente almeno un'icona nel file, il numero di icone sarà decrementato di 1 per riadattarlo alla base 0 del controllo hsbIcona e seguirà la riabilitazione alla riga 39. Alla riga 41 è richiamata la funzione hsbIcona_Change, corrispondente all'evento Change del controllo HScrollBar che vedremo subito dopo. Questo servirà per mostrare la prima icona estratta dal file.
Nel momento in cui il valore della barra di scorrimento cambia perché l'utente sceglie una nuova icona oppure perché viene recuperata la prima icona dal file (vedi riga 41), l'icona corrispondente al valore del controllo hsbIcona dovrà essere estratta dal file e visualizzata nel controllo picIcone. Alle righe 45 e 46 sono dichiarate due variabili di tipo Long per contenere l'handle delle due icone da estrarre (quella grande e quella piccola). La prima operazione da eseguire è la cancellazione dell'eventuale immagine precedente nella casella picIcone (riga 47) e quindi potranno essere estrarre le due icone dal file specificando l'indice dell'icona da estrarre, corrispondente al valore della barra di scorrimento (riga 46). Le icone estratte saranno mantenute in memoria e sono riportati gli handle alla rispettive nei valori hLargeIcon e hSmallIcon. Se le icone sono estratte con successo la funzione ExtractIconEx restituisce valore maggiore di zero. Sarà quindi necessario visualizzare le due icone estratte e l'operazione è effettuata mediante la funzione DrawIconEx che consente di incollare un'icona o una parte di essa sopra un Device Context. L'operazione è effettuata alle righe 49 e 50 sopra il DC della casella picIcone. La prima icona sarà incollata alle coordinate 0,0 mentre la seconda leggermente più avanti, alle coordinate 35,0. L'operazione, abbiamo già detto, utilizzerà la costante DI_NORMAL che comprende l'immagine dell'icona e la sua maschera di trasparenza. Non appena riprodotte le due icone sarà nostro compito distruggerle e deallocare la memoria ad esse riservata e l'operazione è eseguita mediante la funzione DestroyIcon alle righe 51 e 52.
Le ultime due routine serviranno per gestire il comportamento dei due menu: il primo è mnuFile_Chiudi e si occuperà soltanto di chiudere l'applicazione (riga 57); il secondo di questi menu è mnuIcone_Sposta e consente di scegliere l'icona precedente o quella successiva al valore specificato dalla barra di scorrimento. Si ocuperà di modificare il valore della barra di scorrimento in avanti o indietro a seconda dell'indice passato all'evento. Index = 0 riguarda l'icona precedente mentre Index = 1 riguarda l'icona successiva. Saranno effettuati una serie di controlli per mantenere l'icona entro il limite massimo di icone presenti nel file e sarà quindi mostrata l'icona corrispondente (riga 66). La dimostrazione del progetto è davvero molto semplice: basterà selezionare un file dal controllo FileListBox per vedere apparire la prima delle icone presenti nel file. Utilizzando la barra di scorrimento in basso sarà possibile scorrere le singole icone nel file. Per ogni icona sarà mostrata l'immagine grande e quella piccola.
Utilizzando i tasti funzione F1 e F2 (purché siano stati assegnati
in fase di progettazione nell'editor di Menu) sarà possibile scorrere
le icone nel file con estrema semplicità. |
Il progetto si presenta abbastanza semplice e scorrevole e non presenta difetti o rischi di funzionamento insiti nel codice. L'unica possibile limitazione riguarda la struttura di Windows 9x; in particolare si potrebbe assistere allo sgradevole effetto di esaurimento delle risorse grafiche dovuto all'eccessivo uso di icone. Fibia
FBI
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